L’autore
SINAN VAKA e“ nato a Permet, nel’ anno 1956. E“ Respon-sabile per la Cattedra di Traduzione nella lingua italiana – Lega dei Auto-ri Internazionali “ Pegasi “, e membro
della Lega Mondiale dei Poeti Con-temporanei W. P. S. Dal ’anno 1993 fino
a 2008 ha vissuto nella provin-cia di Cremona
,Italy. E“ laureato con il primo premio per la poesia in concorso tenuto a Lodi vechio .”Antologia
della poesia italiana” e“stima-
to come il libro migliore fra i libri tradoti nella lingua albanese.Spizza per la saggeza,per
la conoscenza e mente sottile nel giudicare l’arte. Il suo sti-le di tradurre attira l’attenzione
del lettore ;rimanendo degno un
pegasi-ano.
Ha pubblicato:
1. Le Nostalgie del Sud’est.(racolta di poesie)
2. Via abbandonata (racolta di poesie )
3. Antologia della poesia italiana ( traduzione )
Si
presenta con le poesie
The sigh
In the calmness of the night,
At the time when we think that rest returns the peace
And the trees spread the swish
It happens often that tears wet the cheeks
And the soul sighs.
L’abbandono
I pensieri come dei cigni; un stormo
in fuga, oltre i cieli di reminiscenza,
baraca del cuore mancata di colmo,
di ricordi e di tracce senza.de
Ormai, di vivere chi osa
nemeno l'anima di ieri,
"le sue labbra chi li governa?"
sono privo di pensieri.
A mia madre
Che nostalgia per le carezze di serra
per quelle mani appassite e pieno di capilari,
per una parola " figliooo" che mi porta l'era
del eta memorabile di teneri ninnari.
Quel' vento che soffia nei giorni di primavera
vento di lontano, dalla dimora del
tempo
mi risveglia l'immagine della grandeza che c'era
nel' anima sua, nel suo lembo.
Rimpianto di un figlio che non capi le rughe,
rimpianto di apatia che crea l'incurante sonno
per il pentimento della fantasma di perdita
e l'ansia del
perdono.
Ho nostalgia stella mia,
ricordando la rimanenza;un lapide bianco
colorito di fiori e verdi arboscelli,
la tua pace ( di un corpo stanco )
circondato dal dolore e dai cancelli.
O vita sublime con sembianze di una povera,
affamata per far crescere con lacrime acre
i boccioli suoi nel lembo come terra
che cura con il cuore di una madre !
Petali tinti e gocciolati di ruggiada
l'eterno si distingue il suo viso
senza dimessioni e in un foto quadrata
che accende come l'alba il sorriso...
il sorriso...che mi manda quei schizzi astrali
in attimi di misero e di spirito in doglia,
un soffio di blandizia che apre le ali,
mi battita il cuore come trilla la foglia.
Oh, carreza che mi addormenti col timore
della fonte materna di crescita e sorte,
cosa mi sussuri, cosa dici in dolore
" che mi vuoi bene, anche dopo la morte ?".
La Luce
Una luce che mi attira
quando la mente stanca
cerca di riposare il pensiero,
cambio il parere ;
mai sara di gioia
la luce che lumina il cimitero.